Progetto Abbracci Onlus

Associazione Progetto Abbracci Onlus

L’Associazione si occupa di Raggiungere livelli dignitosi di esistenza, tendendo una mano a quanti, in Italia e nel resto del mondo, hanno bisogno di aiuto per raggiungere livelli dignitosi di esistenza.

Il Progetto 2023 “un abbraccio per Scampia” consiste nella realizzazione ed allestimento di un ambulatorio polispecialistico gratuito per consentire l’accesso ai servizi sanitari pubblici ai minori del quartiere di Scampia. È prevista la ristrutturazione dei locali individuati e l’acquisto di materiale medico/sanitario.

Progetto 2021, “Pulmino per Athena Volley”: il progetto coniuga sport e degrado sociale. I ragazzi del quartiere Scampia che intendono frequentare la scuola di pallavolo, spesso lo fanno di nascosto dei loro coetanei. Progetto Abbracci intende dotare la Athena Volley di un pulmino per provvedere al prelievo ed al riaccompagnamento a casa dei bambini e dei ragazzi.
Il pulmino è stato acquistato a giugno 2021. Oltre le finalità previste dal Progetto, il veicolo consente ad un gruppo di anziani disabili di frequentare la palestra e giocare a pallavolo nell’ambito di una attività concordata con la ASL del territorio per incentivare la socialità di questi soggetti, ha accompagnato la squadra di Athena Volley Scampia che milita in serie C in tutte le trasferte, agevola nei trasferimenti per e dalla palestra i giocatori della squadra di sitting volley, la pallavolo paralimpica, sport che persegue l’alto obiettivo dell’inclusione.

Progetto 2020: la devoluzione è stata impiegata per la costruzione dei “Campi del Casale” – in particolare un campetto da calcio e un campo per la pallavolo e la pallacanestro – nello spazio antistante la parrocchia di Santo Strato a Posillipo.

Il Porto dei Piccoli

Il Porto dei piccoli: mare, gioco e cultura per i bambini in ospedale

Portare il mare a tutti i bambini che affrontano la malattia perché attraverso il gioco possano ritrovare gioia e serenità, salpando insieme ogni giorno verso fantastiche avventure lontane dall’ospedale e dal luogo di degenza.

Questa è la mission del Porto di piccoli, associazione nata nel 2005 da un’idea di Gloria Camurati e che, partendo dall’istituto Giannina Gaslini di Genova, in 18 anni ha raggiunto tantissimi bambini in diverse regioni italiane, avviando collaborazioni con i principali centri pediatrici italiani.

Progetto 2021 – 2022 – 2023 “Sport@Home”: approvato dal Ministero dello Sport, il progetto nasce dal desiderio di migliorare le condizioni psico-fisiche dei bambini utilizzando lo sport, che ha un potere terapeutico importante sia dal punto di vista psicologico che fisico soprattutto per bambini che vivono in condizioni delicate dovute alla loro malattia. Grazie al progetto viene data l’opportunità di praticare un’attività ludico sportiva a distanza, ad un minimo di 100 beneficiari prestando particolare attenzione alle fragilità di ciascuno. Avviato a marzo 2021 in modalità online, oggi si svolge anche in presenza. Inoltre in collaborazione con Decathlon è stata realizzata una serie di video tutorial online per esercizi che possono essere eseguiti facilmente a casa e in poco tempo.

Progetto 2019 – 2020, “Family Care2”: progetto nato per portare supporto psicologico e psico-educativo a bambini in cura domiciliare che non hanno la possibilità di trascorre una vita nella “normalità”.
Seguendo un percorso di gioco e conoscenza, stimolante ed innovativo, bambini e genitori sono coinvolti da operatori specializzati in molteplici attività il cui scopo è far vivere il luogo “casa” non in chiave terapeutica ma con le connotazioni di affettività, svago e crescita che aveva prima della malattia.
Con la devoluzione sono state finanziate 5 borse di studio per la formazioni di nuovi operatori impegnati a garantire un servizio continuativo nelle pediatrie per bambini che necessitano di intervento a casa.
Dal 18 marzo 2020, a causa dell’emergenza COVID19, nonostante non sia possibile la presenza fisica degli operatori, Il Porto dei piccoli continua a fornire supporto ludico-pedagogico e didattico ai bambini e alle loro famiglie attraverso la comunicazione digitale.
Non solo, sono in via di realizzazione attività online anche con i bambini ricoverati in strutture ospedaliere.

iSemprevivi ETS

iSemprevivi ETS è una realtà milanese che dal 2005 si occupa di aiutare le persone che soffrono di un disagio mentale. In questi anni l’associazione ha sperimentato un proprio modello d’intervento che prevede la lotta all’isolamento valorizzando le relazioni mediante attività terapeutiche, lavorative e ricreative che prevedono l’integrazione nella Comunità territoriale. In questi diciotto anni l’associazione si è mossa su due binari paralleli. Il primo è quello di pensare e attuare un piano di sensibilizzazione capillare allo scopo di eliminare lo stigma nei confronti di una malattia poco conosciuta e fonte di paura come quella mentale. Il secondo binario percorso da iSemprevivi è stato quello di rispondere ai bisogni espressi dalle famiglie e da chi veniva colpito dalla malattia mentale. In questi anni l’associazione ha aperto un Centro Diurno Adulti, tre case di accoglienza strutturate sul modello di housing sociale e un Centro Diurno Adolescenti dove ragazzi/e inviati dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile con situazioni di estrema fragilità vengono aiutati a ritrovare una sintonia con la vita.

Il progetto sostenuto nel 2023 “Crazy Week”, consiste nella realizzazione di una settimana di sensibilizzazione sul disagio mentale, realizzando eventi, attività sportive, e convegni per approfondire e sensibilizzare sul tema. L’obiettivo che la “Crazy week 2023” vuole perseguire è quello di “creare una Comunità capace non solo di supportare chi vive in un contesto di sofferenza, ma anche di includerlo nel tessuto sociale”.

La Crazy Week 2023 si è svolta dal lunedì 22 maggio a sabato 27 maggio 2023 in Piazza Wagner a Milano, con eventi riguardanti spettacoli, workshop, momenti dedicati allo sport e alla danza, concerto live con orchestra ed esibizioni artistiche di vario genere.

Il progetto sostenuto nel 2020, “PROGETTO TEATRO, della materia di cui sono fatti i sogni… e d’altre storie”: ha consentito di realizzare un laboratorio didattico culturale per aiutare gli adolescenti e adulti a sviluppare la propria personalità in modo autonomo e consapevole attraverso l’approfondimento della propria conoscenza interiore e delle emozioni espresse attraverso l’azione recitativa e di utilizzo del proprio corpo.

Il progetto sostenuto nel 2019, “Web radio e musica”: ha favorito l’attivazione presso il centro diurno di Milano di un laboratorio didattico per adolescenti con disagio psichico, con l’obiettivo del reinserimento sociale e inserimento nel mondo del lavoro. Un progetto sperimentale ed innovativo che si propone di aiutare gli adolescenti a sviluppare la propria personalità in modo autonomo e consapevole attraverso l’approfondimento di nuovi linguaggi espressivi.
Attraverso la piattaforma della radio digitale gli adolescenti hanno l’opportunità di diventare protagonisti attivi del mondo dell’informazione e della comunicazione e promotori di esperienze significative per sé e per i propri coetanei, stimolando curiosità ed interesse. Parte fondamentale del laboratorio è l’ideazione di nuovi format radiofonici attraverso cui riflettere sul mondo della scuola, delle amicizie, della famiglia e delle emozioni.

Ingegneria Senza Frontiere

Ingegneria Senza Frontiere – Milano, nata nel 2004 per volontà di alcuni ex studenti di diversa provenienza universitaria, accomunati da esperienze di cooperazione e sviluppo, si occupa di cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile con competenze su ambiente, energia e social business.

Il progetto sostenuto nel 2023 “Acqua potabile per tutti” prevede l’installazione di punti d’acqua, servizi igienici e sistemi di potabilizzazione dell’acqua nelle scuole dei due villaggi senegalesi di Dagga Dialaw e Kholpa che attualmente non hanno un accesso ad acqua potabile, servizi igienici e strutture di base per il lavaggio delle mani. Il progetto prevede inoltre azioni di sensibilizzazione della popolazione all’adeguata gestione della risorsa idrica e dei servizi igienico-sanitari.

Da giugno 2023, grazie al contributo di Sella SGR, è stato possibile intervenire sulla scuola primaria di Kholpa. I servizi igienici fatiscenti e insufficienti erano una delle principali preoccupazioni degli insegnanti e i dei genitori: i 230 alunni presenti avevano accesso a 4 servizi in pessimo stato e la mancanza di acqua causava notevoli problemi ai ragazzi e ai loro insegnanti. Prima di tutto, la scuola è stata allacciata al pozzo più vicino, in modo da consentire un accesso diretto e costante all’acqua. In seguito, i bagni esistenti sono stati ristrutturati e dotati di punti per il lavaggio delle mani. Infine, sono stati costruiti altri 4 servizi igienici, dotati di punto per il lavaggio delle mani.

In questo momento la scuola primaria di Kholpa dispone di acqua e di 8 bagni, divisi per genere e dotati di lava‐mani, in modo che alunni e insegnanti possano beneficiare di acqua potabile e rubinetti per riempiere borracce, bottiglie e secchi per le pulizie.

Nonostante siano già state realizzate numerose attività di sensibilizzazione nel villaggio, si è deciso di erogare un questionario a un campione rappresentativo per raccogliere dati aggiornati (quantitativi e qualitativi), sull’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico‐sanitari e di igiene nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche dei villaggi Dagga Dialaw e Kholpa. Dopo l’analisi, sono stati organizzati due focus group per discutere con gli informatori chiave (autorità dei villaggi, rappresentanti di associazioni o delle scuole).

 

Il progetto sostenuto nel 2018 “Oasi Rose de l’Espoir” intende avviare un’impresa ad alto valore sociale per la gestione un’oasi a tre livelli nella Delegazione di Faouar, Governatorato di Kébili, nel Sud della Tunisia, con il molteplice scopo di lottare contro la desertificazione; conservare la biodiversità locale; ridurre l’esodo e la povertà rurale; sostenere, attraverso gli utili generati, attività locali a favore dei bambini vulnerabili.

Con la devoluzione, è stato possibile intervenire su due ettari e mezzo di terreno, migliorando e stabilizzando la struttura del suolo grazie alla tecnica dell’oasi agro-ecologica a tre livelli. Contemporaneamente è stata allestita una serra dove sono state piantate 300 palme, protette con foglie di palma secche, ed è stato installato il sistema di irrigazione.

Fondazione Corti Onlus

La Fondazione Corti, fondata nel 1993 per volontà dei medici Piero Corti e Lucille Teasdale, ha come scopo il sostegno e l’assistenza del St. Mary’s Hospital Lacor, uno dei maggiori ospedali non profit dell’Africa Equatoriale situato a Gulu, nel nord dell’Uganda.

Grazie alla dedizione di Piero e Lucille, il Lacor, nato come piccolo ospedale missionario, è diventato una importante realtà di cura per una vastissima regione nel cuore dell’Africa, sfidando guerre, gravi epidemie, carenze strutturali, economiche e di personale.

L’obiettivo della Fondazione è quello di avere un ospedale accessibile a tutti, garantendo le migliori cure possibili al maggior numero di persone, in particolare a quelle più indigenti.

Il Progetto RBF (Result Based Financing) si basa su una verifica trimestrale di qualità e quantità dei servizi offerti.  L’approccio RBF ha dimostrato, negli ultimi anni, di essere un importante strumento di miglioramento per tutto il personale, dai medici agli inservienti.

Nei primi mesi del 2023 il team qualità dell’ospedale, guidato dal Dr. Emmanuel Ochola, Epidemiologo responsabile del progetto e Deputy Institutional Director dell’ospedale, ha condotto un importante attività di revisione delle checklist utilizzate per le verifiche di qualità e di preparazione delle checklist per l’estensione dell’RBF ai reparti di Chirurgia e Traumatologia.

I beneficiari delle cure pediatriche dell’ospedale sostenuti con l’importo devoluto per i primi 3 trimestri 2023 sono stati 336.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2022 sono stati 61.406, di cui 1.796 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2019 sono stati 58.542, di cui 706 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2018 sono stati 51.844, di cui 1.919 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari del 2017 sostenuti con l’importo devoluto sono stati 672, tra cui molte donne in cinta e bambini.

Fondazione Hopen Onlus

La Fondazione Hopen Onlus promuove iniziative che in risposta ai bisogni delle persone affette da malattie genetiche rare – con specifico riferimento a quelle cosiddette “senza nome” – nonchè in favore delle loro famiglie, per ridurre, attenuare o eliminare del tutto le condizioni di debolezza, emarginazione, sofferenza, solitudine sociale in cui versano.

Progetto 2023, “Casa Hopen – Corso di Musicoterapia”: per il 2023 si intende proseguire il corso di musicoterapia già iniziato nel 2021 destinato a un gruppo di 10 ragazzi affetti da patologie caratterizzate da ritardo nello sviluppo psicomotorio. Le lezioni saranno tenute da un insegnante specializzato, con esperienza nella realizzazione di progetti dedicati a minori affetti da disabilità.

Progetto 2022, “Casa Hopen – Corso di Arte”: focalizzato sull’esperienza artistico-creativa, il corso ha tra i suoi principali obiettivi quello di realizzare un vero e proprio momento di integrazione ed inclusione sociale durante il quale i ragazzi affetti da malattie genetiche rare possano sperimentarsi nella relazione con l’altro e nell’espressione della propria emotività attraverso l’arte. Con la devoluzione è stato possibile mettere a disposizione dei ragazzi differenti materiali come matite colorate, colori a cera, pennarelli, pennelli e colori acrilici, DAS e creta per la realizzazione di progetti artistici che potessero ricondurre all’esperienza quotidiana.

Progetto 2021, “Casa Hopen – Corso di Musicoterapia”: il corso intende realizzare un vero e proprio momento di integrazione ed inclusione sociale durante il quale i ragazzi possano sperimentarsi nella relazione con l’altro e nell’espressione della propria emotività. Le attività previste dal programma, vedranno l’alternarsi di momenti di canto (in gruppo e singolo). Inoltre, i partecipanti impareranno a suonare specifici strumenti impiegati nella musicoterapia. Ogni partecipante verrà seguito da educatori specializzati e volontari, in un rapporto 1:1.
Casa Hopen ha reso possibile il raggiungimento di un grande traguardo: riempire il terribile vuoto post scolastico che ogni ragazzo affetto da disabilità di tipo psicomotorio si trova ad affrontare una volta terminata la scuola. Le attività di Casa Hopen si svolgono, infatti, durante tutto l’arco della giornata.
I partecipanti hanno la possibilità di frequentare con regolarità altri ragazzi, stabilire relazioni di amicizia e creare nuove occasioni di incontro.
Il progetto di musicoterapia è iniziato in modalità online per le restrizioni dovute al Covid. Nel mese di settembre Casa Hopen ha finalmente riaperto le porte riproponendo le attività in presenza.
Grazie alla musica, le persone affette da disabilità hanno la possibilità di esprimersi attraverso un nuovo linguaggio maggiormente “libero” ma, al tempo stesso, la pratica di esercizi guidati da un insegnate esperto, consente loro di imparare a rispettare regole specifiche. La gestione dell’autocontrollo non è infatti una cosa scontata per chi è portatore di una forma di disabilità (soprattutto psichica), ma è elemento di fondamentale importanza per la convivenza con gli altri e la socializzazione.

Progetto 2020, “Casa Hopen – Progetto Scultura”: il progetto, focalizzato sull’esperienza artistico-creativa, ha consentito ai ragazzi affetti da malattie genetiche rare di lavorare alla realizzazione di creazioni riconducibili al profilo dell’arte visiva, sperimentando se stessi nella pittura e rappresentando le proprie emozioni attraverso l’utilizzo dei colori e delle forme. I corsi, svolti interamente in modalità online a causa della pandemia, hanno rafforzato lo spirito di gruppo, il legame tra i ragazzi e donato ai genitori la possibilità di organizzare con profitto la routine quotidiana dei propri figli durante il difficile periodo dell’emergenza sanitaria.

Progetto 2018, “Casa Hopen – Centro unico per l’inclusione sociale”: il progetto intende strutturare, in modo permanente, un unico Centro che rappresenti un punto di ritrovo quotidiano, un grande spazio comune, nel quale i ragazzi con disabilità si incontrino, pratichino sport e si sperimentino in attività creative per sviluppare autonomia ed autostima.
Con la devoluzione è stato possibile allestire gli ambienti interni di Casa Hopen, in particolar modo la grande aula centrale, dedicata ai laboratori creativi ed ai momenti di pausa tra i corsi in programma per la giornata.

Progetto 2017, “Inserimento in contesti lavorativi”: il progetto si occupa di creare una cultura dell’indipendenza e dell’autonomia di persone con disabilità intellettive strutturando un approccio formativo finalizzato all’inserimento lavorativo dei ragazzi con malattie genetiche rare.
Con la devoluzioni è stato possibile formare persone con disabilità, monitorare i tutor sulle competenze acquisite e supportare il personale specializzato in affiancamento dedicato al percorso formativo.
Inoltre, sono state comprate divise, uniformi, materiale da lavoro ed è stata fornita assistenza tecnologica.

Una breccia nel muro

Un primo Centro “Facciamo breccia” venne aperto a Roma a febbraio del 2010 per bambini dai 18 mesi ai 6 anni di età. Grazie ai buoni risultati ottenuti, andati al di là delle migliori aspettative, venne fondata l’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro” che subentrò alla Fondazione nella conduzione del progetto sull’autismo Ad oggi l’Associazione  si è presa cura di oltre 400 bambini, alcuni per più anni, migliorando la loro qualità di vita e restituendo serenità ad altrettante famiglie.

L’obiettivo dell’associazione è quello di prendersi cura dei bambini, degli adolescenti e, in prospettiva, degli adulti con autismo, mediante percorsi cognitivo-comportamentali, personalizzati e intensivi. Una Breccia nel Muro sostiene e forma le famiglie dal momento della diagnosi affinchè possano proseguire il trattamento per i loro figli nell’ambiente domestico; forma gli insegnanti e gli operatori scolastici per accogliere gli studenti con autismo nelle classi e consentire loro di apprendere e socializzare con i coetanei; favorisce l’inclusione delle persone con autismo; svolge attività di ricerca per migliorare i trattamenti e sottopone i risultati conseguiti alla valutazione della comunità scientifica internazionale.

Progetto 2017, 2018, 2019, 2023 “Sostegno a bambini e ragazzi con disabilità e loro famiglie”: il progetto si occupa di erogare un trattamento cognitivo-comportamentale intensivo per la durata di un anno a bambini fra i 18 mesi e i 12 anni di età affetti da sindrome dello spettro autistico, appartenenti a famiglie in situazioni di svantaggio economico e/o culturale. Includere nel trattamento le rispettive famiglie, formarle opportunamente attraverso interventi di parent training; prestare sostegno psicologico ai genitori e ai siblings (fratelli e sorelle più grandi o più piccoli).

I trattamenti si rifanno all’ABA-VB, Applied Behavior Analysis e Verbal Behavior e vengono erogati in rapporto di 1 a 1 fra bambino/a e terapista con intensità proporzionale alla gravità della sindrome.

Nel 2017 sono stati in terapia, presso il Centro “Facciamo breccia” di Salerno, 8 bambini.
La terapia è stata orientata all’acquisizione delle autonomie di base.

Nel 2018 e nel 2019 sono stati in terapia 6 bambini per ciascun anno. La terapia è stata orientata alla acquisizione delle autonomie di base. È stato svolto un corso di parent training in favore di alcune famiglie, che hanno assistito ai trattamenti in modo da poterli replicare in ambiente domestico.

Nel 2023 sono stati erogati trattamenti cognitivo-comportamentali presso i Centri “Facciamo Breccia” di Roma e Salerno, sono state svolte attività di parent training e di sostegno psicologico in favore delle famiglie. Con la devoluzione, sono state offerte in solidarietà 130 ore di trattamento ABA e 20 ore di supervisione presso il centro di Roma; 100 ore di trattamento ABA e 11 ore di supervisione presso il centro di Salerno. È stato inoltre realizzato un laboratorio di musica condotto da un maestro e coadiuvato da tre volontarie.

ANGSA Biella Onlus

ANGSA Biella (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) è una associazione di volontariato nata nel 2007 dall’esigenza di coordinare le risorse del territorio rispetto all’autismo e valorizzare le diverse esperienze provinciali e locali. Nel 2013 viene inaugurata la Casa per l’Autismo, centro privato nel Comune di Candelo, in cui operatori specializzati erogano attività educative a circa 30 fra bambini e ragazzi autistici.

ANGSA Biella opera sul territorio per sostenere e supportare le famiglie, promuovere la ricerca scientifica e la formazione degli operatori, tutelare i diritti civili a favore delle persone autistiche e con disturbi generalizzati dello sviluppo, affinché sia loro garantito il diritto inalienabile a una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente, nel rispetto della loro dignità e del principio delle pari opportunità.

Progetto 2020, Progetto 2022, Progetto 2023 “Comunicazione, Autonomia, Apprendimento con l’approccio ABA”: l’iniziativa si propone di offrire percorsi psicoeducativi ad approccio ABA per la presa in carico di persone con disturbo dello spettro autistico. L’approccio ABA ( Applied Behavior Analysis – Analisi Applicata del comportamento), è una strategia di intervento educativo validato dalle Linee Guida Internazionali per il trattamento del disturbo dello spettro autistico e rappresenta uno dei modelli di intervento maggiormente riconosciuti ai fini scientifici. Con la devoluzione, ogni anno sono stati presi in carico 40 bambini e ragazzi di varie età con disturbo dello spettro autistico  per un periodo di 9 mesi, a cui sono stati proposti percorsi psico-educativi progettati e condotti da 13 operatori specializzati.

Progetto 2017, “Casa per l’autismo”: servizi educativi aggiornati, professionali, avanzati. Garantire la evoluzione delle metodologie di valutazione diagnostica e educativa al passo con le più recenti disposizioni sanitarie a livello nazionale e rispondere alle sollecitazioni delle famiglie per sempre più evoluti trattamenti.
Il progetto sostiene in particolare l’acquisto e applicazione di test Ados II, che permette la valutazione e diagnosi dei disturbi dello spettro autistico dai 12 mesi all’età adulta attraverso l’osservazione standardizzata del comportamento mediante l’uso di oggetti e codifica.

AIL Biella Fondazione Clelio Angelino

La fondazione biellese, che rappresenta l’Associazione piemontese contro le Leucemie e l’AIL nazionale nella provincia di Biella, ha come finalità interventi nel settore sanitario per migliorare l’assistenza e la cura dei malati emato-oncologici e per favorire l’attività di studio e di ricerca nel campo.

Con le devoluzioni viene sostenuto il servizio di Assistenza domiciliare per i pazienti emopatici. L’assistenza domiciliare fornisce al paziente, in una fase critica della malattia, tutto il supporto necessario senza costringerlo a lasciare il proprio domicilio ed evitando lunghi ricoveri ospedalieri. Offre: supporto trasfusionale, monitoraggio del paziente durante la terapia trasfusionale e pulizia/mantenimento dei sistemi venosi centrali (Biella).

Associazione CasaOz Onlus

L’Associazione CasaOz ETS nasce nel 2005 da un gruppo di persone di Torino che hanno scelto di mettersi a disposizione delle famiglie in cui vi sia un bambino malato.

CasaOz si prefigge di accogliere e accompagnare i bambini e ragazzi che vivono la malattia, le loro famiglia e tutti coloro che stanno accanto a loro e li aiutano a migliorare la propria condizione: ogni bambino malato può giocare, imparare, fare i compiti seguito da educatori professionali e volontari e ritrovare una quotidianità che cura; chi assiste il proprio bambino in ospedale può riposarsi, fare una doccia, mangiare e prendere un caffè in compagnia; chi viene da lontano trova ospitalità nelle ResidenzeOz.

Il progetto 2023 “Molino di Cavoretto. Quotidianità che cura… e oltre” nasce dalla necessità dell’associazione di avere una nuova sede per accogliere e aiutare sempre più persone. Attraverso la riqualificazione urbana e ambientale il progetto ha come scopo il recupero dell’edificio e dello spazio circostante di Molino di Cavoretto, per creare un’area di interesse collettivo. Un rinnovato luogo in cui interagiscano soggetti differenti e, nella loro interazione, ritrovino e ricostruiscano strategie e azioni di recupero di benessere e crescita. Bambini e ragazzi con malattia e disabilità, adolescenti con disturbi neuropsichiatrici, persone che vivono nella comunità circostante, aziende e soggetti che vengono al Molino per la peculiarità delle attività che si svolgono e per la bellezza del luogo.

Il progetto 2016, 2017, 2018 “Creiamo contesti inclusivi” promuove l’inclusione sociale di minori e rispettive famiglie che vivono l’esperienza della malattia/disabilità sviluppando contesti inclusivi (in CasaOz /MagazziniOz/ territorio) e percorsi di autonomizzazione ampliando qualitativamente e quantitativamente la rete sul territorio.
Più in specifico i laboratori favoriscono: socializzazione, recupero dell’autostima, valorizzazione di risorse e potenzialità della persona, identificazione di modalità comunicative e di espressione.
I laboratori si inquadrano nella progettualità personalizzata definita dall’equipe educativa per ogni ospite.

Con le devoluzioni si sono tenuti circa 200 appuntamenti laboratoriali che hanno visto la partecipazione complessiva di 120 ragazzi e 20 adulti. Inoltre, le famiglie sono state coinvolte attivamente nella realizzazione di 11 cicli di laboratori inclusivi.