Custodes Aurorae Onlus

L’Associazione Custodes Aurorae Onlus si è costituita nel 2014 come Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. Dal 2014 opera in diverse aree della periferia romana a favore delle persone socialmente svantaggiate ed escluse dall’assistenza sanitaria.

Nessuno indietro: progetto di assistenza alle famiglie disagiate nell’VIII municipio di Roma: sorveglianza, promozione dello sviluppo psico-fisico e nutrizionale dei minori, contrasto alla diffusione delle malattie.

Il progetto ha il fine di realizzare un duplice obiettivo: il primo è quello di garantire un aiuto alimentare continuo a 150 bambini appartenenti sia a famiglie straniere sia a famiglie italiane presenti sul territorio del Municipio VIII e il secondo consiste nel verificare i progressi delle loro condizioni di salute attraverso la realizzazione di un NutritionalRisk Screening costituito da una costante analisi del loro parametri antropometrici quali peso,  altezza,  BMI (Body Mass Index) e relativo Z e T score.

Fondazione Corti Onlus

La Fondazione Corti, fondata nel 1993 per volontà dei medici Piero Corti e Lucille Teasdale, ha come scopo il sostegno e l’assistenza del St. Mary’s Hospital Lacor, uno dei maggiori ospedali non profit dell’Africa Equatoriale situato a Gulu, nel nord dell’Uganda.

Grazie alla dedizione di Piero e Lucille, il Lacor, nato come piccolo ospedale missionario, è diventato una importante realtà di cura per una vastissima regione nel cuore dell’Africa, sfidando guerre, gravi epidemie, carenze strutturali, economiche e di personale.

L’obiettivo della Fondazione è quello di avere un ospedale accessibile a tutti, garantendo le migliori cure possibili al maggior numero di persone, in particolare a quelle più indigenti.

Il Progetto RBF (Result Based Financing) si basa su una verifica trimestrale di qualità e quantità dei servizi offerti.  L’approccio RBF ha dimostrato, negli ultimi anni, di essere un importante strumento di miglioramento per tutto il personale, dai medici agli inservienti.

Nei primi mesi del 2023 il team qualità dell’ospedale, guidato dal Dr. Emmanuel Ochola, Epidemiologo responsabile del progetto e Deputy Institutional Director dell’ospedale, ha condotto un importante attività di revisione delle checklist utilizzate per le verifiche di qualità e di preparazione delle checklist per l’estensione dell’RBF ai reparti di Chirurgia e Traumatologia.

I beneficiari delle cure pediatriche dell’ospedale sostenuti con l’importo devoluto per i primi 3 trimestri 2023 sono stati 336.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2022 sono stati 61.406, di cui 1.796 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2019 sono stati 58.542, di cui 706 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2018 sono stati 51.844, di cui 1.919 sostenuti con l’importo devoluto.

I beneficiari del 2017 sostenuti con l’importo devoluto sono stati 672, tra cui molte donne in cinta e bambini.

Susan G. Komen Italia

Programma di Prevenzione Secondaria sui Tumori del seno per Donne Socialmente ed Economicamente Svantaggiate

Il progetto ha offerto gratuitamente opportunità di diagnosi precoce dei tumori del seno a donne in stato di disagio che, trovandosi a dover già affrontare le dure condizioni di vita che la quotidianità spesso impone loro, hanno incontrato maggiori difficoltà ad occuparsi della tutela del proprio stato di salute.
Per l’attuazione dello stesso, Komen Italia ha utilizzato di una Unità Mobile di Mammografia dotata di mammografo digitale e ecografo portatile e ha potuto arricchire l’offerta clinico-diagnostica grazie all’introduzione di altre due Unità Mobili, una dedicata alla Prevenzione Ginecologica e una Polispecialistica.

L’impiego delle tre Unità Mobili ha così permesso di accrescere l’offerta gratuita di prevenzione oncologica, consentendo di eseguire screening mammografici, ginecologici e dermatologici “a domicilio”, offrendo gratuitamente a particolari categorie di donne provenienti da contesti socio-economici fortemente svantaggiati (come donne ospitate nei centri di accoglienza, Caritas, centri di ospitalità migranti, periferie, aree geografiche colpite da calamità naturali, etc.) la possibilità usufruire del completo iter di prevenzione per una diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche di genere, eliminando così molte barriere economiche, psicologiche ed organizzative che spesso ostacolano l’accesso ad opportunità di questo genere.

2017

Le tappe della carovana della prevenzione sostenute nel 2017 sono state: Milano (260 Prestazioni), Norcia (279 Prestazioni), Amatrice (193 Prestazioni), Campobasso (91 Prestazioni), Benevento (123 Prestazioni).

2018

Grazie al contributo erogato nel 2018 sono state realizzate 11 giornate di prevenzione della salute femminile in 6 località italiane: Isola di Ventotene, Matera, Qualiano (NA), Caserta, Piazza Armerina (EN) e Palermo.
E’ stato possibile erogare gratuitamente, garantendo l’inclusione sociale di donne provenienti da contesti socio-economici fortemente disagiati, prestazioni diagnostiche comprensive di visita senologica, esame mammografico ed ecografico, visita ed ecografia ginecologica e consulenze nutrizionali e sui corretti stili di vita, nonchè sessioni educative e informazioni utili alla prevenzione e al mantenimento di un buono stato di salute.

2019

Grazie al contributo erogato nel 2019, nei primi mesi del 2020 e, dopo il lockdown, nei primi mesi del 2021, la Komen Italia ha potuto portare “la tutela della salute della donna a domicilio”. Con il progetto “Carovana della Prevenzione” Komen ha tentato di facilitare una ripresa delle attività di screening e di promuovere nuovamente la cultura della prevenzione, contribuendo a ridurre le disuguaglianze economico- sociali nell’ambito della salute. In particolare, sono state realizzate 10 giornate di prevenzione della salute femminile durante le quali è stato possibile erogare gratuitamente un totale di 663 prestazioni cliniche diagnostiche.

Fondazione Hopen Onlus

La Fondazione Hopen Onlus promuove iniziative che in risposta ai bisogni delle persone affette da malattie genetiche rare – con specifico riferimento a quelle cosiddette “senza nome” – nonchè in favore delle loro famiglie, per ridurre, attenuare o eliminare del tutto le condizioni di debolezza, emarginazione, sofferenza, solitudine sociale in cui versano.

Progetto 2023, “Casa Hopen – Corso di Musicoterapia”: per il 2023 si intende proseguire il corso di musicoterapia già iniziato nel 2021 destinato a un gruppo di 10 ragazzi affetti da patologie caratterizzate da ritardo nello sviluppo psicomotorio. Le lezioni saranno tenute da un insegnante specializzato, con esperienza nella realizzazione di progetti dedicati a minori affetti da disabilità.

Progetto 2022, “Casa Hopen – Corso di Arte”: focalizzato sull’esperienza artistico-creativa, il corso ha tra i suoi principali obiettivi quello di realizzare un vero e proprio momento di integrazione ed inclusione sociale durante il quale i ragazzi affetti da malattie genetiche rare possano sperimentarsi nella relazione con l’altro e nell’espressione della propria emotività attraverso l’arte. Con la devoluzione è stato possibile mettere a disposizione dei ragazzi differenti materiali come matite colorate, colori a cera, pennarelli, pennelli e colori acrilici, DAS e creta per la realizzazione di progetti artistici che potessero ricondurre all’esperienza quotidiana.

Progetto 2021, “Casa Hopen – Corso di Musicoterapia”: il corso intende realizzare un vero e proprio momento di integrazione ed inclusione sociale durante il quale i ragazzi possano sperimentarsi nella relazione con l’altro e nell’espressione della propria emotività. Le attività previste dal programma, vedranno l’alternarsi di momenti di canto (in gruppo e singolo). Inoltre, i partecipanti impareranno a suonare specifici strumenti impiegati nella musicoterapia. Ogni partecipante verrà seguito da educatori specializzati e volontari, in un rapporto 1:1.
Casa Hopen ha reso possibile il raggiungimento di un grande traguardo: riempire il terribile vuoto post scolastico che ogni ragazzo affetto da disabilità di tipo psicomotorio si trova ad affrontare una volta terminata la scuola. Le attività di Casa Hopen si svolgono, infatti, durante tutto l’arco della giornata.
I partecipanti hanno la possibilità di frequentare con regolarità altri ragazzi, stabilire relazioni di amicizia e creare nuove occasioni di incontro.
Il progetto di musicoterapia è iniziato in modalità online per le restrizioni dovute al Covid. Nel mese di settembre Casa Hopen ha finalmente riaperto le porte riproponendo le attività in presenza.
Grazie alla musica, le persone affette da disabilità hanno la possibilità di esprimersi attraverso un nuovo linguaggio maggiormente “libero” ma, al tempo stesso, la pratica di esercizi guidati da un insegnate esperto, consente loro di imparare a rispettare regole specifiche. La gestione dell’autocontrollo non è infatti una cosa scontata per chi è portatore di una forma di disabilità (soprattutto psichica), ma è elemento di fondamentale importanza per la convivenza con gli altri e la socializzazione.

Progetto 2020, “Casa Hopen – Progetto Scultura”: il progetto, focalizzato sull’esperienza artistico-creativa, ha consentito ai ragazzi affetti da malattie genetiche rare di lavorare alla realizzazione di creazioni riconducibili al profilo dell’arte visiva, sperimentando se stessi nella pittura e rappresentando le proprie emozioni attraverso l’utilizzo dei colori e delle forme. I corsi, svolti interamente in modalità online a causa della pandemia, hanno rafforzato lo spirito di gruppo, il legame tra i ragazzi e donato ai genitori la possibilità di organizzare con profitto la routine quotidiana dei propri figli durante il difficile periodo dell’emergenza sanitaria.

Progetto 2018, “Casa Hopen – Centro unico per l’inclusione sociale”: il progetto intende strutturare, in modo permanente, un unico Centro che rappresenti un punto di ritrovo quotidiano, un grande spazio comune, nel quale i ragazzi con disabilità si incontrino, pratichino sport e si sperimentino in attività creative per sviluppare autonomia ed autostima.
Con la devoluzione è stato possibile allestire gli ambienti interni di Casa Hopen, in particolar modo la grande aula centrale, dedicata ai laboratori creativi ed ai momenti di pausa tra i corsi in programma per la giornata.

Progetto 2017, “Inserimento in contesti lavorativi”: il progetto si occupa di creare una cultura dell’indipendenza e dell’autonomia di persone con disabilità intellettive strutturando un approccio formativo finalizzato all’inserimento lavorativo dei ragazzi con malattie genetiche rare.
Con la devoluzioni è stato possibile formare persone con disabilità, monitorare i tutor sulle competenze acquisite e supportare il personale specializzato in affiancamento dedicato al percorso formativo.
Inoltre, sono state comprate divise, uniformi, materiale da lavoro ed è stata fornita assistenza tecnologica.

Una breccia nel muro

Un primo Centro “Facciamo breccia” venne aperto a Roma a febbraio del 2010 per bambini dai 18 mesi ai 6 anni di età. Grazie ai buoni risultati ottenuti, andati al di là delle migliori aspettative, venne fondata l’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro” che subentrò alla Fondazione nella conduzione del progetto sull’autismo Ad oggi l’Associazione  si è presa cura di oltre 400 bambini, alcuni per più anni, migliorando la loro qualità di vita e restituendo serenità ad altrettante famiglie.

L’obiettivo dell’associazione è quello di prendersi cura dei bambini, degli adolescenti e, in prospettiva, degli adulti con autismo, mediante percorsi cognitivo-comportamentali, personalizzati e intensivi. Una Breccia nel Muro sostiene e forma le famiglie dal momento della diagnosi affinchè possano proseguire il trattamento per i loro figli nell’ambiente domestico; forma gli insegnanti e gli operatori scolastici per accogliere gli studenti con autismo nelle classi e consentire loro di apprendere e socializzare con i coetanei; favorisce l’inclusione delle persone con autismo; svolge attività di ricerca per migliorare i trattamenti e sottopone i risultati conseguiti alla valutazione della comunità scientifica internazionale.

Progetto 2017, 2018, 2019, 2023 “Sostegno a bambini e ragazzi con disabilità e loro famiglie”: il progetto si occupa di erogare un trattamento cognitivo-comportamentale intensivo per la durata di un anno a bambini fra i 18 mesi e i 12 anni di età affetti da sindrome dello spettro autistico, appartenenti a famiglie in situazioni di svantaggio economico e/o culturale. Includere nel trattamento le rispettive famiglie, formarle opportunamente attraverso interventi di parent training; prestare sostegno psicologico ai genitori e ai siblings (fratelli e sorelle più grandi o più piccoli).

I trattamenti si rifanno all’ABA-VB, Applied Behavior Analysis e Verbal Behavior e vengono erogati in rapporto di 1 a 1 fra bambino/a e terapista con intensità proporzionale alla gravità della sindrome.

Nel 2017 sono stati in terapia, presso il Centro “Facciamo breccia” di Salerno, 8 bambini.
La terapia è stata orientata all’acquisizione delle autonomie di base.

Nel 2018 e nel 2019 sono stati in terapia 6 bambini per ciascun anno. La terapia è stata orientata alla acquisizione delle autonomie di base. È stato svolto un corso di parent training in favore di alcune famiglie, che hanno assistito ai trattamenti in modo da poterli replicare in ambiente domestico.

Nel 2023 sono stati erogati trattamenti cognitivo-comportamentali presso i Centri “Facciamo Breccia” di Roma e Salerno, sono state svolte attività di parent training e di sostegno psicologico in favore delle famiglie. Con la devoluzione, sono state offerte in solidarietà 130 ore di trattamento ABA e 20 ore di supervisione presso il centro di Roma; 100 ore di trattamento ABA e 11 ore di supervisione presso il centro di Salerno. È stato inoltre realizzato un laboratorio di musica condotto da un maestro e coadiuvato da tre volontarie.

Arcobaleno ponte per l’Africa

L’associazione opera in Senegal in una comunità rurale che comprende 43 villaggi su una superficie di circa 20 km.

Il progetto sostenuto nel 2017 è una Unità di trasformazione di prodotti agricoli. Lavorazione delle arachidi per la produzione di olio di arachidi e burro di arachidi, alimenti base contro la malnutrizione infantile. Realizzazione di un’unità produttiva per la valorizzazione del prodotto locale, la sua valorizzazione commerciale, la capacità di automantenersi e quindi di svincolare la popolazione locale dagli aiuti stranieri, responsabilizzandola.

Il progetto sostenuto nel 2018 è Artigianato femminile in Senegal: valorizzazione dell’artigianato femminile ad integrazione della scuola di cucito con un laboratorio di tintura dei tessuti.

AIL Biella Fondazione Clelio Angelino

La fondazione biellese, che rappresenta l’Associazione piemontese contro le Leucemie e l’AIL nazionale nella provincia di Biella, ha come finalità interventi nel settore sanitario per migliorare l’assistenza e la cura dei malati emato-oncologici e per favorire l’attività di studio e di ricerca nel campo.

Con le devoluzioni viene sostenuto il servizio di Assistenza domiciliare per i pazienti emopatici. L’assistenza domiciliare fornisce al paziente, in una fase critica della malattia, tutto il supporto necessario senza costringerlo a lasciare il proprio domicilio ed evitando lunghi ricoveri ospedalieri. Offre: supporto trasfusionale, monitoraggio del paziente durante la terapia trasfusionale e pulizia/mantenimento dei sistemi venosi centrali (Biella).

Associazione CasaOz Onlus

L’Associazione CasaOz ETS nasce nel 2005 da un gruppo di persone di Torino che hanno scelto di mettersi a disposizione delle famiglie in cui vi sia un bambino malato.

CasaOz si prefigge di accogliere e accompagnare i bambini e ragazzi che vivono la malattia, le loro famiglia e tutti coloro che stanno accanto a loro e li aiutano a migliorare la propria condizione: ogni bambino malato può giocare, imparare, fare i compiti seguito da educatori professionali e volontari e ritrovare una quotidianità che cura; chi assiste il proprio bambino in ospedale può riposarsi, fare una doccia, mangiare e prendere un caffè in compagnia; chi viene da lontano trova ospitalità nelle ResidenzeOz.

Il progetto 2023 “Molino di Cavoretto. Quotidianità che cura… e oltre” nasce dalla necessità dell’associazione di avere una nuova sede per accogliere e aiutare sempre più persone. Attraverso la riqualificazione urbana e ambientale il progetto ha come scopo il recupero dell’edificio e dello spazio circostante di Molino di Cavoretto, per creare un’area di interesse collettivo. Un rinnovato luogo in cui interagiscano soggetti differenti e, nella loro interazione, ritrovino e ricostruiscano strategie e azioni di recupero di benessere e crescita. Bambini e ragazzi con malattia e disabilità, adolescenti con disturbi neuropsichiatrici, persone che vivono nella comunità circostante, aziende e soggetti che vengono al Molino per la peculiarità delle attività che si svolgono e per la bellezza del luogo.

Il progetto 2016, 2017, 2018 “Creiamo contesti inclusivi” promuove l’inclusione sociale di minori e rispettive famiglie che vivono l’esperienza della malattia/disabilità sviluppando contesti inclusivi (in CasaOz /MagazziniOz/ territorio) e percorsi di autonomizzazione ampliando qualitativamente e quantitativamente la rete sul territorio.
Più in specifico i laboratori favoriscono: socializzazione, recupero dell’autostima, valorizzazione di risorse e potenzialità della persona, identificazione di modalità comunicative e di espressione.
I laboratori si inquadrano nella progettualità personalizzata definita dall’equipe educativa per ogni ospite.

Con le devoluzioni si sono tenuti circa 200 appuntamenti laboratoriali che hanno visto la partecipazione complessiva di 120 ragazzi e 20 adulti. Inoltre, le famiglie sono state coinvolte attivamente nella realizzazione di 11 cicli di laboratori inclusivi.