La Fondazione Corti, nata nel 1993, ha come scopo il sostegno e l’assistenza del St. Mary’s Hospital Lacor, situato a Gulu, nel nord dell’Uganda. L’obiettivo è quello di avere un ospedale accessibile a tutti, garantendo le migliori cure possibili al maggior numero di persone, in particolare a quelle più indigenti.
I beneficiari del 2017 sostenuti con l’importo devoluto sono stati 672, tra cui molte donne in cinta e bambini.
I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2018 sono stati 51.844, di cui 1.919 sostenuti con l’importo devoluto.
I beneficiari totali delle cure pediatriche dell’ospedale per tutto l’anno solare 2019 sono stati 58.542, di cui 706 sostenuti con l’importo devoluto.
Programma di Prevenzione Secondaria sui Tumori del seno per Donne Socialmente ed Economicamente Svantaggiate
Il progetto ha offerto gratuitamente opportunità di diagnosi precoce dei tumori del seno a donne in stato di disagio che, trovandosi a dover già affrontare le dure condizioni di vita che la quotidianità spesso impone loro, hanno incontrato maggiori difficoltà ad occuparsi della tutela del proprio stato di salute.
Per l’attuazione dello stesso, Komen Italia ha utilizzato di una Unità Mobile di Mammografia dotata di mammografo digitale e ecografo portatile e ha potuto arricchire l’offerta clinico-diagnostica grazie all’introduzione di altre due Unità Mobili, una dedicata alla Prevenzione Ginecologica e una Polispecialistica.
L’impiego delle tre Unità Mobili ha così permesso di accrescere l’offerta gratuita di prevenzione oncologica, consentendo di eseguire screening mammografici, ginecologici e dermatologici “a domicilio”, offrendo gratuitamente a particolari categorie di donne provenienti da contesti socio-economici fortemente svantaggiati (come donne ospitate nei centri di accoglienza, Caritas, centri di ospitalità migranti, periferie, aree geografiche colpite da calamità naturali, etc.) la possibilità usufruire del completo iter di prevenzione per una diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche di genere, eliminando così molte barriere economiche, psicologiche ed organizzative che spesso ostacolano l’accesso ad opportunità di questo genere.
2017
Le tappe della carovana della prevenzione sostenute nel 2017 sono state: Milano (260 Prestazioni), Norcia (279 Prestazioni), Amatrice (193 Prestazioni), Campobasso (91 Prestazioni), Benevento (123 Prestazioni).
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sdr
2018
Grazie al contributo erogato nel 2018 sono state realizzate 11 giornate di prevenzione della salute femminile in 6 località italiane: Isola di Ventotene, Matera, Qualiano (NA), Caserta, Piazza Armerina (EN) e Palermo.
E’ stato possibile erogare gratuitamente, garantendo l’inclusione sociale di donne provenienti da contesti socio-economici fortemente disagiati, prestazioni diagnostiche comprensive di visita senologica, esame mammografico ed ecografico, visita ed ecografia ginecologica e consulenze nutrizionali e sui corretti stili di vita, nonchè sessioni educative e informazioni utili alla prevenzione e al mantenimento di un buono stato di salute.
Takku Bey, coltiviamo insieme: il progetto sostenuto vuole garantire la sicurezza alimentare per 450 donne e 700 bambini del villaggi rurali dei comuni di Yène e Diass in Senegal attraverso attività che garantiscono l’accesso diretto al cibo e all’acqua potabile e attività rivolte al miglioramento delle pratiche nutrizionali, sanitarie ed igieniche e attraverso un’adeguata formazione, il rafforzamento delle capacità produttive e l’avvio di un programma di microcredito per la generazione di reddito e la promozione dell’imprenditorialità femminile ad alto valore sociale.
Il progetto si è sviluppato attraverso due attività:
– sviluppo di una strategia commerciale: è stato concepito un logo per il GIE Takku Liguey Dagga Dialaw, declinato nel packaging dei prodotti, nel piano di comunicazione e commercializzazione;
– allestimento di un punto vendita inaugurato a novembre: è stato progettato un punto vendita nel Centro di trasformazione, che comprende una sala vendite all’interno e uno spazio attrezzato all’esterno.
Grazie al contributo di Sella SGR è stata realizzata una veranda per la vendita di frutta e verdura, sono stati effettuati i primi acquisti all’ingrosso e alcune materie prime per la produzione di sciroppi e altri prodotti.
Autosufficienza idrica in agricoltura. Intervento di manutenzione straordinaria volta al recupero della capacità di raccolta di acque meteoriche e di drenaggio per utilizzo irriguo del lago Montepirolo a servizio delle coltivazioni di vitigni e uliveti di proprietà della Cooperativa.
L’associazione promuove la formazione professionale e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che hanno ultimato il percorso riabilitativo dalla tossicodipendenza nella Comunità San Patrignano attraverso l’agricoltura e le attività di trasformazione dei prodotti agricoli.
Giovani imprenditrici in Bangladesh. Per favorire un cambiamento comporta-mentale e sociale al fine di fermare i matrimoni precoci, da anni l’UNICEF promuove il programma conditional cash transfer erogando finanziamenti per le ragazze adolescenti tra i 15 e i 18 anni di 15.000 taka (circa 185 euro) per avviare o consolidare piccole attività imprenditoriali. Le ragazze, inoltre, entrano a far parte di club di adolescenti dove nel confronto con le loro pari si rendono protagoniste nelle decisioni che riguardano la loro vita, diventando altresì modelli per le loro comunità e per gli altri adolescenti.
Nella foto Shirin, 16 anni, collabora con il club di ragazze adolescent che ha sede
nella sua drogheria a Duaripara,Mirpur.
Grazie alla diffusione dei club per adolescenti, inseriti nel programma dell’UNICEF
“Adolescent Empowerment project“, è stato possibile informare e sensibilizzare più
di 130 mila ragazze e ragazzi sul problema dei matrimoni precoci.
Sebbene l’età minima per contrarre matrimonio in Bangladesh sia di18 anni, quasi
un terzo delle ragazze si sposa prima dei 15 anni.
«Ero molto arrabbiata quando ho scoperto che mi era stata fatta una proposta di
matrimonio», racconta Shirin Akter. «I miei amici del club sono stati i primi a cui ho
raccontato della proposta ricevuta da mia mamma», prosegue.
Grazie proprio ai suoi amici e alle sue amiche, che hanno incontrato e la mamma e le
hanno parlato delle possibile negative conseguenze di un matrimonio precoce
(anche da un punto di vista legale), la mamma ha rinunciato alla proposta.
Nella foto in centro Aysha, 16 anni, parla con le sue amiche del club per adolescenti di
Nimtala, Satkhira.
Aysha è coinvolta in molte delle attività di empowerment del club per adolescenti
supportato dall'UNICEF.
La prima volta che ha iniziato a partecipare alle riunioni aveva 13 anni e grazie alle
competenze apprese durante i corsi di formazione – Life Skills Based Education (LSBE) –
ha avuto accesso ai sussidi in denaro per ragazze il cui obiettivo principale è quello di
migliorare le competenze acquisite e sostenere l’indipendenza economica.
Aysha ha potuto beneficiare di numerosi programmi, come corsi di sartoria e di
avicoltura; grazie a queste attività ha potuto inoltre riprendere gli studi e partecipa
attivamente al sostentamento economico della famiglia.
Gli sforzi di Aysha sono stati anche riconosciuti dal padre che ora è fortemente
convinto dell’importanza di completare il percorso scolastico prima di sposarsi.
«Sono molto contenta del mio percorso» afferma Aysha «spero un giorno di poter
andare al college e di aiutare altre ragazze».
Nella foto Arjina, 14 anni, e altre ragazze adolescenti del club locale, partecipano a una
sessione di sensibilizzazione sul matrimonio precoce a Chowrapara, Rangpur.
Arjina vorrebbe diventare un dottore da grande ma quel sogno stava per infrangersi.
I genitori di Arjina – sua madre una casalinga, suo padre un lavoratore con salario a
giornata – lottano costantemente non solo contro la povertà ma anche per proteggere la
loro figlia dalle molestie da parte di ragazzi e uomini della zona. Nonostante questo il
padre ricevette una proposta di matrimonio.
Nel distretto di Rangpur – Bangladesh nord-occidentale – dove vivono Arjina e la sua
famiglia, la metà delle ragazze si sposa all'età di 15 anni, una pratica che mette in grave
pericolo la vita delle ragazze
A causa della povertà e convinto di agire nell’interesse di Arjina, sua padre decise di
accettare la proposta di matrimonio.
Grazie all’intraprendenza di Arjina la sua famiglia venne contattata da un’associazione,
sostenuta dall’UNICEF, che organizza incontri per sensibilizzarle al problema dei
matrimoni precoci.
Durante i colloqui i genitori vennero informati non solo delle possibili drammatiche
conseguenze legate al matrimonio e a gravidanze precoci ma anche ai rischi penali in cui
sarebbero potuti incorrere se avessero accettato la proposta.
Da quel giorno Arjina partecipa come operatrice al club del suo distretto per sensibilizzare
ragazze come lei al problema dei matrimoni precoci e continua a sognare di diventare
dottore.
Inserimento in contesti lavorativi. La Fondazione promuove iniziative che in risposta ai bisogni delle persone affette da malattie genetiche rare – con specifico riferimento a quelle cosiddette “senza nome” – nonchè in favore delle loro famiglie, per ridurre, attenuare o eliminare del tutto le condizioni di debolezza, emarginazione, sofferenza, solitudine sociale in cui versano.
Il progetto si occupa di creare una cultura dell’indipendenza e dell’autonomia di persone con disabilità intellettive strutturando un approccio formativo finalizzato all’inserimento lavorativo dei ragazzi con malattie genetiche rare.
Con le devoluzioni è stato possibile formare persone con disabilità, monitorare i tutor sulle competenze acquisite e supportare il personale specializzato in affiancamento dedicato al percorso formativo.
Inoltre, sono state comprate divise, uniformi, materiale da lavoro ed è stata fornita assistenza tecnologica.
Sostegno a ragazzi con disabilità e loro famiglie. Il progetto si occupa di erogare un trattamento cognitivo-comportamentale intensivo per la durata di un anno a bambini fra i 2 e i 6 anni di età affetti da sindrome dello spettro autistico, appartenenti a famiglie in situazioni di svantaggio economico e/o culturale. Includere nel trattamento le rispettive famiglie, formarle opportunamente attraverso interventi di parent training; prestare sostegno psicologico ai genitori e ai siblings (fratelli e sorelle più grandi o più piccoli).
Nel 2017 sono stati in terapia, presso il Centro “Facciamo breccia” di Salerno, 8 bambini.
La terapia è stata orientata all’acquisizione delle autonomie di base.
Nel 2018 sono stati in terapia 6 bambini. La terapia è stata orientata alla acquisizione delle autonomie di base. È stato svolto un corso di parent training in favore di alcune famiglie, che hanno assistito ai trattamenti in modo da poterli replicare in ambiente domestico.
Servizio di Oncologia Oculare. Creazione in Lombardia (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) di un centro per la cura del retinoblastoma e il melanoma uveale, attualmente presente solo a Losanna (CH). Il retinoblastoma è la neoplasia intraoculare più comune in età infantile e rappresenta circa il 3-4% di tutti i tumori maligni in età pediatrica.
I pazienti, bambini ma anche adulti, malati di retinoblastoma in Lombardia vengono inviata a Losanna, dove esistono varie possibilità terepautiche. Questo implica notevoli costi per la Regione perchè non solo il trattamento ma anche i controlli vengono poi continuati all’estero.
L’associazione opera in Senegal in una comunità rurale che comprende 43 villaggi su una superficie di circa 20 km.
Il progetto sostenuto nel 2017 è una Unità di trasformazione di prodotti agricoli. Lavorazione delle arachidi per la produzione di olio di arachidi e burro di arachidi, alimenti base contro la malnutrizione infantile. Realizzazione di un’unità produttiva per la valorizzazione del prodotto locale, la sua valorizzazione commerciale, la capacità di automantenersi e quindi di svincolare la popolazione locale dagli aiuti stranieri, responsabilizzandola.
Il progetto sostenuto nel 2018 è Artigianato femminile in Senegal: valorizzazione dell’artigianato femminile ad integrazione della scuola di cucito con un laboratorio di tintura dei tessuti.
Progetto 2017, “Casa per l’autismo”: servizi educativi aggiornati, professionali, avanzati. Garantire la evoluzione delle metodologie di valutazione diagnostica e educativa al passo con le più recenti disposizioni sanitarie a livello nazionale e rispondere alle sollecitazioni delle famiglie per sempre più evoluti trattamenti.
Il progetto sostiene in particolare l’acquisto e applicazione di test Ados II, che permette la valutazione e diagnosi dei disturbi dello spettro autistico dai 12 mesi all’età adulta attraverso l’osservazione standardizzata del comportamento mediante l’uso di oggetti e codifica.
Progetto 2020, “Comunicazione, Autonomia, Apprendimento con l’approccio ABA”: l’iniziativa si propone di offrire percorsi psicoeducativi ad approccio ABA per la presa in carico di persone con disturbo dello spettro autistico. L’approccio ABA ( Applied Behavior Analysis – Analisi Applicata del comportamento), è una stategia di intervento educativo validato dalle Linee Guida Internazionali per il trattamento del disturbo dello spettro autistico e rappresenta uno dei modelli di intervento maggiormente riconosciuti ai fini scientifici. Nel 2020 sono stati presi in carico 40 bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico per un periodo di 9 mesi.